Enuresi è il termine utilizzato in medicina per definire questo antipatico disturbo. Se si verifica saltuariamente, esso non ha alcun significato ma quando si presenta 2-3 volte la settimana o tutte le notti va tenuto invece in considerazione.
Bisogna distinguere l'enuresi primaria dall'enuresi secondaria.
La prima si manifesta senza patologie specifiche che possono sostenerla. L'enuresi secondaria ha invece cause organiche precise, che occorre sempre escludere quando un bambino bagna troppo spesso il letto (malattie neurologiche, renali, vescicali o altro).
In questo articolo ci occupiamo dell'enuresi primaria comune.
Le cause non sono note ma sicuramente intervengono fattori diversi da bambino a bambino.
1- fattori ereditari: circa il 50% dei bambini con enuresi notturna hanno un genitore che ha bagnato il letto. Se poi i genitori erano entrambi "enuretici", tale disturbo può ripresentarsi nei figli nel 70% dei casi. Non è detto comunque che si tratti sicuramente di fattori genetici, è probabile invece che il bambino "erediti" i condizionamenti e le ansie dei genitori che hanno, prima di lui, avuto lo stesso disagio.
2- scarsa capacità vescicale a trattenere l'urina. Questa ipotesi può essere valida solo per i bambini che faticano a trattenere l'urina anche durante il giorno. Gran parte, invece, hanno una capacità vescicale normale.
3- ritardo di maturazione delle strutture nervose centrali: questa ipotesi è valida solo nei casi in cui l'enuresi si presenti tutte le notti. La stessa ipotesi non è valida se il bambino trascorre alcune notti "asciutto" perché ciò sta ad indicarci una normale maturità delle strutture nervose.
4- disturbi del sonno: si ipotizza che chi soffre di enuresi possa avere un sonno troppo pesante, tale da perdere il controllo vescicale. Gli studi elettroencefalografici hanno rilevato un sonno profondo solo in in una parte dei bambini enuretici, altri invece dimostrano un sonno normale.
5- ormone anti-diuretico (ADH): questo ormone è prodotto dal cervello e, come dice il nome, esso serve a ridurre l'eliminazione urinaria. L' ADH aumenta normalmente durante la notte. In alcuni bambini con enuresi, si è notata invece una minore produzione di ADH, specie durante le prime ore del sonno. In tal modo l'organismo produce più urina, la vescica si riempie eccessivamente ed ecco l'enuresi. La teoria ormonale è valida solo in questi casi, perché non si è potuta dimostrare in tutti i bambini enuretici questa diminuzione di ADH.
6- fattori psicologici: la psicologia del bambino gioca un ruolo determinante perché spesso l'enuresi appare in occasione di eventi conflittuali tra genitori, oppure dopo la nascita di un fratellino, dopo emozioni o traumi violenti o quando iniziano ad andare a scuola. Anche l'ansia della madre può favorire il disturbo, specie se anche lei ne ha sofferto in precedenza. I fattori psicologici non escludono quelli già esaminati anzi, se coesistono insieme a quelli "fisici", la possibilità di sviluppare l'enuresi è senz'altro maggiore. A volte è proprio il "carattere" e la "costituzione" fisica del bambino che spiegano l'enuresi, anche in assenza di conflitti familiari o di altri eventi psicologici. Infatti l'enuresi si riscontra spesso in bambini costituzionalmente "fragili" e dominati da un carattere "pauroso" o "timido
In definitiva, la causa dell'enuresi implica l'esistenza combinata di fattori : fisici, costituzionali, psiocoemotivi ed ambientali. Essi agiranno in maniera diversa a seconda dei soggetti e quindi spetta al medico stabilire su quali si dovrà agire in maniera più specifica.
PER I GENITORI:
- non fate "pesare" a vostro figlio il fatto che bagna il letto ma soprattutto, evitate di parlarne tra di voi se lui è presente in casa: vi ascoltano anche se sembrano distratti!
- Non gratificatelo se qualche volta si sveglia asciutto, perché questo è un segno indiretto della vostra apprensione e loro sono molto sensibili, lo capiscono!
- Non fategli soffrire la sete! Alcune mamme evitano di far bere i loro figli, dopo il pasto serale. Oltre ad essere inutile, è anche dannoso perché crea ulteriori condizionamenti psicologici negativi!
L'agopuntura contro l'enuresi
Le terapie mediche usuali sono sostanzialmente poco efficaci. L'agopuntura ci ha permesso di risolvere la quasi totalità dei bambini trattati.
Ci sono però limiti di età: non è opportuno trattare al disotto dei 6 anni. Non perché i più piccoli non rispondano alla terapia ma perché è difficile fargliela accettare!
Occorre in ogni caso instaurare un buon rapporto durante la "prima visita" perché anche a 7-8 anni è difficile trovare bambini che non abbiano paura degli aghi. Poi bisogna dimostrargli, concretamente, che loro non sentiranno alcun dolore durante l'infissione degli aghi, altrimenti non torneranno alle visite successive.
Anche se piccolo, il paziente "deve scegliere" di fare o no il trattamento e generalmente, se si innesca un rapporto di fiducia con il medico, essi decideranno di farla perché loro sono i primi a soffrire per l'imbarazzo dell'enuresi!
Poi, dalla visita, si potrà stabilire il trattamento più idoneo.
Attraverso l'agopuntura possiamo infatti:
- migliorare la capacità della vescica a trattenere le urine;
- aumentare la produzione dell'ormone antidiuretico (ADH) durante la notte;
- ridurre le ansie e le paure del bambino.
Ciò richiede mediamente circa 6-7 applicazioni: una seduta la settimana.